Il cajon flamenco

Per cajòn flamenco si intende lo strumento musicale a percussione che viene utilizzato per accompagnare generalmente il baile o la chiatarra nel genere musicale Flamenco.

Questo strumento è un parallelepipedo in legno che misura mediamente 50 cm di altezza, con una base di 30 cm di larghezza per 30 cm di profondità.

Questo parallelepipedo è cosstituito da una parte più rigida (struttura portante) ricavata da uno spessore maggiore rispetto alle facciate anteriore e posteriore che hanno una funzione diversa.

Il pannello anteriore è quello dove si suona (percuote) con le mani.

Il pannello posteriore serve a chiudere il parallelepipedo e renderlo una cassa acustica.

Entrambi i pannelli, anteriore e posteriore, hanno uno spessore più sottile, di circa 3 mm, differenziandosi dai laterali, e dalle basi, che hanno uno spessore di circa 6-8 mm.

Il pannello anteriore del cajòn che si usa per il flamenco ha la particolarità di avere una cordiera poggiata, all’interno, e con lo stesso principio del tamburo rullante, per il contatto con la superficie, risuona e conferisce allo strumento un suono metallico.

Il pannello posteriore è dotato di una foro che, per usare un termine familiare ai costruttori di chitarre chiameremo “buca” serve a fare uscire parte del suono di frequenza bassa e proiettarlo all’esterno.

La differenza sostanziale tra un Cajòn sudamericano ed un cajòn flamenco è quindi la presenza di una cordiera all’interno, oltre al fatto di utilizzare dei legni diversi per la costruzione.

Per approfondire l’argomento cordiera vai alla sezione dedicata di questo sito.

Pe mezzo della cordiera interna, che viene fatta utilizzando a volte delle corde di chitarra ed a volte una cordiera di rullante, il suono del cajòn si avvicina molto a quello di un rullante di batteria ed a seconda della durezza della “tapa” (pannello battente) ed il sistema interno per tendere o mollare le corde, si può avere un suono più morbido o più secco e staccato, in base alle proprie esigenze.

Un nome da citare per aver reso popolare il cajòn nel flamenco è sicuramente “Caitro Soto”.

Si racconta che Manuel Soler fece conoscere al celebre chitarrista “Pco De Lucia” il cajòn, regalandogli due modelli di questo strumento. Paco De Lucia diede questi strumenti a al suo percussionista brasiliano “Rubem Dantas” e al bailaor “Manuel Soler” che cominciarono ad usarlo negli spettacoli.

La modifica delle corde di chiatarra e campanelli, all’interno, furono la peculiarità del cajòn che veniva usato nel Flamenco.

Sin da subito è stato notato che il particolare timbro del cajòn con la cordiera si sposava bene con la sonorità della chitarra. Un punto a proprio favore è dato dal fatto che il volume non è eccessivamente alto da coprire quello della chitarra, permettendo al percussionista di suonare liberamente senza limitare i movimenti delle mani e delle braccia. Questi due aspetti hanno contribuito allo sviluppo del Cajòn nel flamenco e gradualmente anche in altri generi musicali.

I nomi da citare, di persone che hanno contribuito allo sviluppo di questo strumento sono: Antonio Carmona, Ramon Porrina, Tino Di Geraldo, Luki Losada, Cepillo e non solo.

Fonte: “Cajondg.com”

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